Il lavoro psicologico può realizzarsi attraverso diversi approcci o orientamenti, strumenti differenti che suonano la stessa musica.
Approccio cognitivo-costruttivista
Attraverso l’orientamento cognitivo-costruttivista il lavoro terapeutico diventa l’occasione per notare il modo unico della persona di dare senso e significato a ciò che vive, facendo convergere l’attenzione sulle lenti attraverso le quali si guarda il mondo. Proprio in quelle chiavi di lettura vissute come rigide, assolute e oggettive si annidano, spesso, i principali ostacoli al cambiamento. Il materiale più prezioso di lavoro arriva proprio da ciò che accade in seduta, nella relazione tra terapeuta e paziente, per osservare in vivo quegli schemi automatici nei quali talvolta si resta incagliati, capaci di prolungare la sofferenza o di ostacolare il cambiamento.
Approccio sistemico-familiare
L’orientamento sistemico-familiare ha come focus privilegiato la famiglia nella sua interezza ed il disagio che può nascere nel momento in cui si genera un disequilibrio nelle relazioni di un sistema in continuo scambio. Lo sguardo è posto anche sulle generazioni passate, osservando la singola persona come componente di un sistema relazionale che modifica e da cui è modificata, anche alla luce di dinamiche relazionali del passato che si attualizzano nel qui ed ora. Il lavoro terapeutico sistemico relazionale è primariamente orientato al lavoro con la coppia e la famiglia ma può essere portato avanti con il singolo mantenendo l’attenzione sui sistemi in cui è immerso. L’obiettivo è in ogni caso quello di facilitare il cambiamento attraverso l’acquisizione di nuove consapevolezze lavorando sui legami familiari e sulla loro rappresentazione.
Neuropsicologia
La neuropsicologia è una branca della psicologia che si occupa di valutare e riabilitare il funzionamento cognitivo della persona (velocità esecutiva, abilità visuo-spaziali, attenzione, memoria, funzioni esecutive, ragionamento logico-deduttivo...). Si serve di batterie testistiche standardardizzate (carta-matita o computerizzate) approvate dalla comunità scientifica. Uno screening completo è la premessa per individuare l’eventuale presenza di deficit che possono beneficiare di un trattamento riabilitativo focalizzato, consentendo alla persona di migliorare l’autonomia ed il benessere percepito nella vita quotidiana.